Asma – Generalità, rimedi naturali

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Generalità

L’asma bronchiale è una malattia molto comune delle vie aeree che colpisce il 4-5% della popolazione. L’asma può insorgere a qualunque età, ma è prevalente nei giovani. In circa la metà dei pazienti la comparsa avviene prima dei 10 anni ed in un altro terzo prima dei 40 anni di età. Nell’infanzia vi è una prevalenza di maschi, con rapporto maschi/femmine di 2 a 1; poi, a partire dai 30 anni, l’incidenza è identica tra i due sessi.

L’asma è caratterizzata da un’aumentata sensibilità dell’albero tracheobronchiale a stimoli di vario genere. Essa si presenta come un restringimento diffuso del lume delle vie aeree a possibile risoluzione spontanea o farmacologica e, da un punto di vista clinico, come episodi recidivanti di dispnea con sibili e tosse.

L’asma è quindi una malattia episodica, le cui fasi acute possono intervallarsi a periodi sintomatologicamente silenti. Generalmente la maggior parte degli attacchi è di breve durata, da pochi minuti ad ore, e, successivamente, il paziente appare ristabilito. Vi sono tuttavia delle fasi caratterizzate dalla presenza di un certo grado di broncospasmo che permane per l’intera giornata. Le manifestazioni, in questi periodi, possono essere di grado modesto con o senza sovrapposti episodi di acuzie, oppure essere di intensità maggiore con broncospasmo marcato che persiste per giorni o settimane; quest’ultima condizione è definita come stato di male asmatico.

Dal punto di vista fisiopatologico, l’asma è caratterizzata da diminuzione del diametro delle vie aeree per contrazione della muscolatura liscia, congestione vascolare, edema della parete bronchiale e secrezione densa e tenace.

 

7 Stimoli scatenanti

L’ipotesi attualmente più accreditata per spiegare la patogenesi dell’asma è che questa malattia derivi da un persistente stato di infiammazione acuta delle vie aeree, le quali risultano edematose e presentano infiltrazioni di eosinofili, neutrofili e linfociti. Gli stimoli che, acuendo la reattività delle vie aeree, possono scatenare un attacco di asma, si raggruppano in sette principali categorie:

  1. Allergenici: la maggior parte degli allergeni è di provenienza atmosferica, e l’asma allergica è spesso di tipo stagionale e si osserva soprattutto nei bambini e nei giovani. Un’altra forma di asma allergica può essere quella dovuta a piumaggi, forfora animale, muffe ed altri antigeni ambientali costantemente presenti. L’esposizione ed un antigene evoca, di solito, un’immediata risposta caratterizzata da broncospasmo che insorge in pochi minuti e successivamente si risolve. Nel 30-50% dei pazienti si verifica la cosiddetta reazione tardiva, cioè un secondo episodio di broncospasmo che compare dopo 6-10 ore dall’esposizione all’antigene.
  2. Farmacologici: le sostanze più comunemente coinvolte nella genesi di un attacco asmatico sono l’aspirina, i FANS, alcuni coloranti (tartrazina), i beta-bloccanti ed i solfiti, che, a causa dei rispettivi meccanismi d’azione farmacologici, inducono il restringimento delle vie aeree, o provocano il rilascio di agenti broncocostrittori.
  3. Ambientali: le cause ambientali sono generalmente in relazione con quelle condizioni climatiche che fanno aumentare la concentrazione degli antigeni e degli agenti inquinanti nell’atmosfera. Il fenomeno si manifesta più frequentemente nelle aree urbane industrializzate ad elevata densità di popolazione, spesso quando si verificano inversioni termiche che favoriscono il ristagno dell’aria. In queste condizioni la popolazione tende a sviluppare affezioni alle vie respiratorie.
  4. Occupazionali: è stato documentato che un’ampia serie di accessori impiegati in diversi processi industriali è in grado di provocare broncospasmo. Tra questi: sali di metalli (platino, cromo, nichel), polveri vegetali e del legno (quercia, cedro rosso, grano, farina, semi di ricino, gomma di acacia), sostanze farmaceutiche (antibiotici, cimetidina, piperazina), prodotti chimici e materie plastiche (ditoluene isocianato, anidride ftalica, persolfati, tinture), enzimi biologici (detergenti per il bucato), polveri, sieri e secrezioni di animali.
  5. Infettivi: le infezioni batteriche e virali a carico delle vie respiratorie sono tra gli stimoli più frequenti in grado di evocare riacutizzazioni dell’asma.
  6. Esercizio fisico: il broncospasmo evocato dall’attività fisica è un fenomeno che probabilmente si verifica, con rilevanza variabile, in tutti i soggetti asmatici. Il meccanismo patogenetico delle crisi asmatiche da sforzo è collegato alle modificazioni di temperatura che si verificano nelle vie aeree, quando vengono ceduti, dalla mucosa, acqua e calore all’aria inspirata, affinché i gas possano raggiungere la temperatura del corpo prima di arrivare agli alveoli. L’inalazione di aria fredda durante lo svolgimento dell’esercizio aggrava la risposta asmatica, mentre l’umidità ed il calore dell’aria inspirata riducono o aboliscono la risposta asmatica. Attività quali l’hockey su ghiaccio, lo sci di fondo o il pattinaggio su ghiaccio sono più rischiose del nuoto in una piscina riscaldata al chiuso.
  7. Stress emotivo: esistono numerosi dati che dimostrano la corresponsabilità dei fattori psicologici nella diatesi asmatica, sia in senso aggravante che riduttivo. Sembra che il calibro delle vie aree possa essere modulato attraverso le modificazioni delle attività delle fibre efferenti vagali. I soggetti con psicolabilità emotiva, quando vengono sottoposti ad una stimolazione in grado di suggestionarli, possono effettivamente diminuire o aumentare gli effetti farmacologici degli stimoli adrenergici e colinergici sulle vie aeree. Il grado di importanza dei fattori psicologici nel precipitare o protrarre un episodico asmatico non è noto, ma è probabilmente diverso da paziente a paziente e, nello stesso paziente, da episodio ad episodio.

L’allontanamento dell’agente causale dall’ambiente di vita di un asmatico allergico, è la terapia di maggior successo. La desensibilizzazione o immunoterapia con estratti di allergeni sospetti ha ottenuto ovunque un’approvazione generale, ma gli studi controllati sono pochi e la reale efficacia non sembra comprovata.

 

Terapia farmacologica

I farmaci attualmente disponibili per la terapia asmatica possono essere suddivisi in due classi principali: farmaci che inibiscono la contrazione della muscolatura liscia, cioè i farmaci ad azione immediata quali agonisti del recettore adrenergico beta-2, metilxantine ed anticolinergici, e farmaci che prevengono o fanno regredire l’infiammazione, ovvero i farmaci a lunga durata d’azione, quali i glucocorticoidi, antagonisti dei recettori dei leucotrieni ed agenti stabilizzanti i mastociti, come il cromoglicato sodico.

 

Fitoterapia

L’importanza storica delle piante medicinali nel trattamento dell’asma è incontestabile. La maggior parte dei farmaci utilizzati per prevenire o curare gli attacchi asmatici, deriva da piante medicinali tradizionalmente adoperate nel trattamento dell’asma. Ad esempio, il cromoglicato sodico fu sintetizzato nel 1965 in seguito a ricerche il cui scopo iniziale era quello di potenziare l’attività broncodilatatrice della kellina, una furocumarina a proprietà broncodilatatrice presente nel fungo di Amni visnaga L.

Le metilxantine (es. la teofillina) sono presenti invece in bevande comuni quali il , la cioccolata, il caffè; gli alcaloidi anticolinergici (tra cui l’atropina) hanno rappresentato il caposaldo per il trattamento dell’asma ed i derivati sintetici di questi alcaloidi sono ancora utilizzati (es. ipratropio bromuro).

Le piante medicinali, e le relative droghe, tradizionalmente adoperate per il trattamento dell’asma sono riportate nella seguente tabella:

 

Nome della droga Parte utilizzata Principi attivi Dose giornaliera
Artemisia Foglie Essenza 0,1 – 0,2 ml di olio essenziale
Belladonna Foglie Alcaloidi, flavonoidi 0,2 – 0,4 g
Boswellia Resina Acidi boswellici 2 – 3 g
Edera Foglie Saponine, olio essenziale 0,3 g
Efedra Parti aeree Alcaloidi (efedrina, pseudoefedrina) 45 – 90 mg di alcaloidi
Ginkgo Folgie Terpeni, flavonoidi 120 – 240 ml di estratto
Stramonio Foglie Alcaloidi, flavonoidi 0,05 – 0,1 g
Timo Foglie, sommità fiorite Olio essenziale, flavonoidi 10 g

 

Alcune di queste sono state valutate in studi clinici randomizzati. Risultati preliminarmente positivi sono stati riportati per il ginkgo, il ligustico, per piante del genere Solanum, per la boswellia e per l’edera. Risultati positivi sono stati ottenuti anche per il farfaraccio. Negli studi è stato valutato il volume espiratorio forzato al secondo (FEV1), un parametro della funzionalità tracheobronchiale e polmonare. In soggetti normali, il FEV1 raggiunge il massimo intorno ai 25 anni e diminuisce successivamente di circa 35 ml per anno. La perdita annuale in individui suscettibili con broncopneumopatia cronica ostruttiva è invece di 50-100 ml all’anno. Questa diminuzione è più rapida in caso di ipersecrezione della mucosa e di ipereattività delle vie aeree. Infine è da ricordare che l’unica droga vegetale raccomandata dalla Commissione E tedesca per la cura della sintomatologia asmatica è l’efedra.

 

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