Calcoli renali – Calcolosi renale e Fitoterapia

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I calcoli renali sono aggregazioni di sali minerali che si formano per precipitazione nel tratto urinario, e scaturiscono, durante la loro discesa attraverso gli ureteri, dolore. Spesso la loro presenza è legata al regime dietetico incongruo, associato ad una predisposizione genetica. La calcolosi renale (o nefrolitiasi) quando è formata da cristalli di dimensioni molto ridotte, come granelli di sabbia, prende il nome di renella, ed è formata soprattutto da urati e fosfati.

 

Tipi di calcoli renali

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I sali di calcio, l’acido urico, la cistina e la struvite (MgNH4PO4) sono i costituenti fondamentali dei calcoli renali prodotti da pazienti residenti nei paesi occidentali. In seguito saranno elencati i principali tipi di calcolosi renali:

  • La litiasi calcica è un disturbo che colpisce principalmente individui di sesso maschile con età media di comparsa intorno alla terza decade. Esiste una tendenza alla recidiva anche per chi ha formato un solo calcolo; gli intervalli tra i successivi episodi litisiaci si accorciano o rimangono costanti, suggerendo una persistenza di attività litogena nel tempo. La litiasi ha sicuramente un’incidenza famigliare. Nelle urine, i cristalli di calcio-ossalato di solito assumono, accrescendosi, una forma ovale biconcava simile per forma e dimensioni ai globuli rossi, ma possono pur esistere di maggiori dimensioni, a forma di manubri da ginnastica.
  • La litiasi urica costituisce il 5-8% di tutte le calcolosi. Il 50% dei pazienti che producono calcoli di acido urico sono gottosi. Nelle urine, i cristalli di acido urico assumono una colorazione rosso-arancione perché assorbono un pigmento, l’uricina. L’acido urico produce cristalli sia a forma di goccia, sia a forma di lamine quadrate e piatte, ambedue intensamente birifrangenti. La renella di acido urico è simile ad una polvere rossastra ed a volte anche calcoli sono di colore arancione o rosso.
  • La litiasi cistinica è molto rara (meno dell’1% di tutte le calcolosi). I calcoli sono brillanti e di colore giallo chiaro; sono radioopachi, perché contengono zolfo. Nelle urine, i cristalli di cistina appaiono come lamine piatte ed esagonali.
  • La litiasi di struvite è frequente e potenzialmente pericolosa. Si verifica principalmente negli individui di sesso femminile dopo infezioni delle vie urinarie da parte di batteri ureasi produttori (appartenenti alla specie Proteus). Tali calcoli possono raggiungere dimensioni considerevoli ed occupare a stampo le pelvi ed i calici renali con un aspetto ramificato detto a corna di cervo. Sono radioopachi con un nucleo centrale di densità variabile. I cristalli di struvite nelle urine assumono la forma di prismi rettangolari, simili a coperchi di bara.

 

Manifestazioni cliniche

Durante il loro accrescimento alla superficie delle papille renali o nel sistema collettore, i calcoli renali possono non provocare necessariamente sintomi. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, i calcoli si spostano e si immettono nell’uretere o bloccano il giunto pielouretrale, provocando dolore o ostruzione.

Un calcolo può scendere lungo l’uretere in modo asintomatico, ma più frequentemente provoca dolore e sanguinamento. Il dolore inizia gradualmente, di solito al fianco, ed aumentano i successivi 20-60 minuti fino a diventare così violento da richiedere per la sedazione un potente analgesico. Il dolore può rimanere fisso al fianco o irradicarsi in basso e anteriormente, verso la regione lombare, il testicolo o la regione vulvare omolaterali. Durante l’espulsione di un calcolo, l’ematuria (sangue nelle urine) si verifica sempre.

 

Formazione dei calcoli

I calcoli urinari si formano solitamente per rottura di un delicato stato di equilibrio: i reni infatti devono ottemperare a due opposte esigenze, da un lato devono risparmiare acqua, dall’altro devono eliminare sostanze scarsamente solubili, in un continuo equilibrio e adattamento a diverse situazioni dietetiche, climatiche e di attività fisica.

Il rischio di sviluppare calcoli renali viene ridotto in parte dalla presenza nelle urine di alcune sostanze che inibiscono la cristallizzazione dei sali di calcio e di altre che legano il calcio in complessi solubili. Questi meccanismi non garantiscono peraltro una protezione efficace; infatti se le urine diventano sovrasature di composti insolubili, per una loro eccessiva eliminazione e/o per un risparmio massimale di acqua, con scarso volume urinario (disidratazione), si producono dei cristalli che possono crescere ed aggregarsi fra loro per formare un calcolo.

Per prevenire la formazione di calcoli è quindi consigliabile assumere quotidianamente abbondanti quantità di acqua (2 litri al giorno).

 

Fitoterapia – Terapia diluente

Diverse droghe vegetali quali l’asparago, la betulla, l’ortica o l’equiseto, sono raccomandate per la terapia diluente dei calcoli urinari. Tale sistema consiste nel lavaggio delle vie urinarie attraverso l’assunzione orale di elevate quantità di acqua in modo di allontanare, per diluizione, sostanze nocive ed insolubili.

La forma di assunzione di tali estratti vegetali più indicati è la tisana. La terapia diluente non deve essere eseguita in pazienti che soffrano di edema periferico per insufficienza cardiaca o renale.

In seguito saranno elencate le droghe utili per la terapia diluente, consigliata per il trattamento dei calcoli renali:

  • Asparago (radici), droga costituita da: saponine, fruttani ed aminoacidi (45 – 80 g al giorno);
  • Betulla (foglie), droga costituita da: flavonoidi, proantocianidine ed esteri di alcoli triterpenici (2 – 3 g al giorno);
  • Equiseto (parti aeree), droga costituita da: flavonoidi, esteri dell’acido caffeico, alcoli piridinici (6 g al giorno);
  • Ortosifon (foglie), droga costituita da: flavonoidi, oli essenziali, derivati dell’acido caffeico e saponine (6 – 12 g al giorno);
  • Ortica (pianta fiorita, radici), droga costituita da: flavonoidi, acido salicilico ed amine (8 – 12 g al giorno);
  • Verga d’oro (sommità fiorite), droga costituita da: saponine, polisaccaridi, flavonoidi ed olio essenziale (6 – 12 g al giorno).

 

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