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Le emorroidi sono varici, ovvero dilatazioni patologiche delle vene, del plesso emorroidario venoso (le strutture vascolari del canale anale). Esse costituiscono un’affezione diffusa prevalentemente tra gli individui dell’età matura.
Le emorroidi si distinguono, per la sede, in emorroidi interne ed emorroidi esterne. Le prime sono situate al di sotto della mucosa rettale, subito al di sopra dello sfintere interno. Le emorroidi esterne sono sottocutanee, situate nel contorno anale. I sintomi sono diversi nei due casi.
Le emorroidi interne si possono riconoscere solo con l’esplorazione digitale e con esami endoscopici, che permettono di constatare la presenza di tipici noduli sessili, violacei, molli, di piccole dimensioni, multipli. I disturbi relativi consistono in una sensazione molesta di peso nella posizione seduta, nell’emorragia che si effettua con il tipico verniciamento ematico del cilindro fecale e che può giungere anche ad anemizzare il paziente. Talvolta esse vengono a sporgere all’esterno solo durante la defecazione; in seguito, invece, vengono a prolassarsi.
Le emorroidi esterne invece si manifestano come noduli di varia grandezza, di colorito rosso violaceo, molli. Generalmente sono disposti in vario numero, sul contorno anale e, talvolta, sono sede di prurito e bruciore.
Fattori di rischio
Lo sviluppo di emorroidi può essere causato sia da fattori di tipo costituzionali, come ad esempio l’ipoplasia delle pareti venose, sia da fattori contingenti, come ad esempio aumento di pressione nella vena porta e nel territorio portale, stasi fecale nell’ampolla rettale, processi infiammatori acuti e cronici del retto e dell’ano.
Altri fattori di rischio per lo sviluppo di emorroidi sono scarso esercizio fisico e lavoro sedentario, dieta povera di fibre, aumento della pressione intra addominale (dovuta ad esempio dalla gravidanza o da uno sforzo prolungato), invecchiamento, obesità, tosse cronica, diarrea, sport in posizione seduta come ciclismo, equitazione o altri come sollevamento pesi.
Un’alimentazione ricca di alimenti speziati o piccanti, formaggi stagionati, insaccati, crostacei, cioccolato, superalcolici, bevande gassate, alte dosi di caffè è correlata ad un aumento dell’incidenza di sviluppare emorroidi.
Prevenzione
Un certo numero di misure preventive vengono raccomandate per limitare la formazione di emorroidi, tra le quali evitare la stitichezza attraverso una dieta ricca di fibre, assumere fluidi in abbondanza e svolgere in maniera costante una leggera attività fisica. Inoltre, in caso di emorroidi, è buona norma evitare sforzi nel tentativo di defecare, di diminuire il peso in coloro che sono in sovrappeso e di evitare il sollevamento di carichi pesanti.
Per la prevenzione dei disturbi emorroidali i medici consigliano inoltre una maggior attenzione all’alimentazione, pertanto è consigliabile evitare cibi ipercalorici (dolci), bevande alcoliche, bevande gassate ed alimenti piccanti.
Cura
Prima di iniziare un trattamento o l’automedicazione è importante eseguire la corretta diagnosi del disturbo emorroidale. La diagnosi si effettua mediante esame visivo presso il proprio medico curante.
La cura palliativa consiste nell’impiego di pomate o supposte a base di sostanze antinfiammatorie decongestionanti ed emostatiche, nonché nell’adozione di particolari regimi dietetici e terapeutici atti a combattere la stipsi. Il trattamento iniziale della malattia consiste nell’aumentare l’assunzione di fibre e di liquidi per migliorare il transito intestinale. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere utilizzati per ridurre temporaneamente il dolore.
La corretta detersione è importante per mantenere pulita la zona dolente, e deve essere eseguita con detergenti adatti e delicati, reperibili anche in farmacia.
La cura radicale nei casi più gravi è chirurgica (escissione dei noduli o elettrocoagulazione o crioterapia).
Fitoterapia della malattia emorroidaria
Nell’intraprendere un trattamento fitoterapico si deve considerare che la sintomatologia della malattia emorroidaria è sostenuta da venodilatazione, fragilità capillare ed infiammazione locale.
Pertanto l’uso di estratti vegetali contenenti flavonoidi, antocianidine, tannini e saponine, può risultare utile.
In genere il trattamento prevede:
- fibre alimentari (per il trattamento della stipsi poiché le emorroidi sono aggravate da tale disturbo);
- droghe vegetali contenenti mucillagini (azione lenitiva e regolarizzante);
- droghe vegetali contenenti principi attivi in grado di migliorare il tono venoso;
- droghe vegetali ad azione astringente.
Le piante ad azione fitoterapica comunemente utilizzate per la cura delle malattie emorroidali sono:
- Amamelide
- Balsamo del Perù
- Ippocastano
- Meliloto
- Pioppo
- Rusco
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