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Generalità
La contusione è la conseguenza di un violento trauma diretto su un’area del corpo. La contusione può causare la rottura dei tessuti superficiali quali derma ed epidermide e generare una ferita, ovvero l’interruzione della continuità della cute o delle mucose con danneggiamento dei tessuti sottostanti.
Viene definita ferita superficiale se interessa solo i primi strati della cute, profonda se interessa muscoli, ossa o organi interni, penetrante se l’azione traumatica raggiunge cavità anatomiche come l’addome o il torace.
Di fronte a una ferita bisogna operare in ambiente il più possibile pulito ed osservare tutte le norme di igiene e disinfezione.
Processo di guarigione
Il processo di guarigione delle ferite può essere suddiviso in quattro fasi:
- Emostasi;
- Infiammazione;
- Proliferazione;
- Rimodellamento.
Il danno tissutale avvia una risposta biologica il cui primo obiettivo è quello di allontanare dalla ferita il tessuto devitalizzato ed il materiale estraneo. Questa fase è caratterizzata da vasocostrizione ed emostasi. La fase di intensa vasocostrizione, che dura dai 5 ai 10 minuti, è poi seguita da vasodilatazione ed aumento della permeabilità capillare.
La seconda fase della preparazione delle ferite è caratterizzata da una risposta infiammatoria. I segni caratteristici sono eritema (rossore), gonfiore e spesso dolore. La risposta infiammatoria provoca un aumento della permeabilità vascolare, con migrazione di neutrofili e monociti nel tessuto circostante. I neutrofili forniscono una base difensiva nei confronti di una possibile infezione da microrganismi patogeni. Se la ferita non è contaminata, la migrazione dei neutrofili termina nel giro di ventiquattr’ore. In caso di infezione o di ipossia o per cause legate alla capacità di risposta immunitaria del paziente, i monociti si trasformano in macrofagi che uccidono e digerisco i patogeni. I macrofagi inoltre secernono fattori chemioterapici e di crescita che stimolano la migrazione cellulare, la proliferazione e la formazione della matrice tissutale per la riparazione del danno.
La fase proliferativa è dominata dalla formazione di tessuto granulomatoso e da riepitelizzazione. I fattori di crescita rilasciati dalle piastrine e dei macrofagi stimolano la migrazione e l’attivazione dei fibroblasti che producono sostanze essenziali per la riparazione delle ferite, quali glicosoaminoglicani (principalmente acido ialuronico, condroitin solfato ed eparina solfato) e soprattutto collagene. La sintesi del collagene e la formazione dei legami crociati determinano la forza e l’integrità vascolare dei nuovi capillari formatisi. Una formazione impropria dei legami crociati può determinare emorragia post operatoria.
Infine, la fase finale della riparazione è il rimodellamento delle ferite, che include una riorganizzazione del collagene neosintetizzato. La fase di rimodellamento può durare fino a due anni, ma in genere il tessuto neoformato può raggiungere il 70% della sua funzionalità entro quattro settimane.
Rimedi vegetali alle contusioni e ferite
Piante medicinali raccomandate per il trattamento di ferite contusioni ed ustioni:
Nome comune della droga | Parte della pianta utilizzata | Principali costituenti chimici |
Amamelide | Foglie, corteccia | Tannini, flavonoidi, procianidine |
Ananas | Frutti | Bromelaina |
Arnica | Fiori | Lattoni sesquiterpenici, flavonoidi, olio essenziale |
Calendula | Fiori | Saponine, flavonoidi, triterpeni |
Camomilla | Sommità fiorite | Olio essenziale, flavonoidi, mucillagini, cumarine |
Coda cavallina | Parti aeree | Flavonoidi, esteri dell’acido caffeico, alcaloidi |
Echinacea | Parti aeree | Polisaccaridi, flavonoidi, esteri dell’acido caffeico |
Iperico | Fiori | Flavonoidi, derivati diantronici |
Meliloto | Parti aeree | Flavonoidi, cumarine, triterpeni, saponine |