Rimedi naturali contro la Diarrea

Indice

Generalità

La diarrea viene definita come emissione di feci liquide o semiliquide, che ha solitamente luogo in più scariche giornaliere, o anche in un’unica evacuazione.

Tale carattere delle feci risulta da un’esagerazione della peristalsi intestinale (contrazioni muscolari del tubo digerente, spesso dolorose), a cui consegue insufficiente riassorbimento dei liquidi, ed aumento delle secrezioni intestinali.

 

Cenni di fisiologia

Ogni giorno il nostro canale alimentare viene attraversato, oltre che dagli alimenti, da circa 9 litri di liquidi, dei quali solo una piccola parte (meno dell’1%) viene espulso con le feci, mentre la restante parte viene assorbito sia dall’intestino tenue sia dal colon.

Di questi 9 litri, solamente 1,5 – 2 litri vengono effettivamente introdotti con la dieta o con l’assunzione di bevande, mentre la rimanente parte viene prodotta dal nostro organismo e secreta dall’interno attraverso le seguenti forme:

  • saliva (1,5 litri),
  • succo gastrico (2,5 litri),
  • bile (0,5 litri),
  • liquido pancreatico (1,5 litri),
  • liquido intestinale (2 litri).

Tali secrezioni hanno la funzione di lubrificare il lume delle cavità degli organi dell’apparato digerente e facilitare la solubilizzazione del contenuto intestinale. Le secrezioni inoltre aiutano a rimuovere i detriti alimentari residui dal lume intestinale (funzione di lavaggio) e contribuiscono a creare un ambiente favorevole alla crescita dei probiotici intestinali.

Il colon, ovvero la parte terminale dell’intestino, ha la funzione di trasformare l’efflusso del materiale parzialmente digerito, proveniente dall’intestino tenue, in feci solide, prima che queste raggiungano il retto e vengano evacuate. Tra i processi fisiologici che presiedono a questa funzione di riassorbimento dei liquidi, è possibile annoverare l’assorbimento idroelettrico e la contrazione peristalsica, ovvero processi fisiologici che facilitano i movimenti di mescolamento ed il passaggio delle feci attraverso il retto. In condizioni fisiologiche si ha una sola emissione fecale che non supera i 120 g al giorno ed il cui contenuto in acqua è compreso tra il 55 ed il 70%. Si ha diarrea quando le emissioni fecali si ripetono nelle 24 ore (fino 3-6 volte, o più), quando superano i 200 g e contengono dal 70 al 90% di acqua.

 

Causa di diarrea

In condizioni normali l’assorbimento prevale, anche se di poco, sulla secrezione; questo delicato equilibrio può essere però alterato da fattori in grado di provocare irritazione o infiammazione della mucosa intestinale, alterazione dell’assorbimento e della secrezione idrosalina ed alterazioni della motilità intestinale e del flusso sanguigno.

Tra le molteplici cause di diarrea si elencano: errori dietetici, abnormi fermentazioni o putrefazioni, enteriti, coliti ed altre malattie intestinali, intossicazioni, stati neurotici o ansia e agitazione, insufficienza secretoria dello stomaco, dispepsia e cattiva digestione, disturbi epatici. Altre cause di diarrea sono le intolleranze e le allergie alimentari, come ad esempio la celiachia e l’intolleranza al lattosio. Quest’ultima è causata dal difetto di lattasi, cioè dell’enzima che permette la scissione del disaccaride lattosio negli zuccheri semplici glucosio e galattosio. Altri fattori da prendere in considerazione, perché possono accelerare il transito e provocare un’evacuazione di feci liquide, sono le emorragie delle vie digestive, l’eccessiva introduzione di cibo ed il blocco dei processi digestivi (emozioni, freddo eccessivo). In questi casi il materiale non digerito causa un accumulo intraluminale di sostanza segretagoghe e provoca irritazione della parete intestinale. Fattori nervosi associati a modificazioni dietetiche o infezioni microbiche sono infine responsabili della diarrea che colpisce il viaggiatore. In tutti questi casi l’emissione di feci liquide ha esordio di breve durata e può rappresentare un meccanismo di difesa dell’organismo.

 

Diagnosi e trattamento

I tempi e le modalità di approccio ad una diarrea acuta sono così strettamente dipendenti dal quadro clinico che possono essere indicate solamente linee di condotta assai generiche. È ragionevole evitare indagini nei casi lievi ed autolimitantisi, poiché è stato osservato che sono spesso parte di forme virali epidemiche. In presenza di una sporadica e grave diarrea è opportuno procedere con esami colturali e microscopici delle feci, per la ricerca di parassiti e di cellule infiammatorie. L’esame rettoscopico è di solito necessario nel caso di diarrea ematica o di una diarrea che non cessa entro 10 giorni. Nei casi di perdita massiva di liquidi, è necessario monitorare gli elettroliti sierici, al fine di meglio adattare la terapia infusionale.

La terapia della diarrea acuta consiste in una serie di misure generali ed aspecifiche, quali il riposo, l’assunzione di liquidi e la prescrizione di farmaci sintomatici della diarrea. Nei bambini e negli anziani è preferibile somministrare liquidi ed elettroliti per via venosa.

 

Fitoterapia della diarrea

Nella maggior parte dei casi, per riportare alla normalità il transito intestinale e risolvere lo squilibrio elettrolitico, occorre rimuovere le cause piuttosto che usare agenti antidiarroici. I farmaci antidiarroici hanno scarso effetto sulla diarrea iatrogena o tossica. In questi casi la terapia antidiarroica ritarda la diagnosi di una patologia più seria.

Molte preparazioni naturali a base di oppio sono rimedi potenti ed efficaci per la diarrea, ma per ovvie ragioni, come potenziale depressione respiratoria e sindromi di abuso, il loro uso è praticamente scomparso nei Paesi più sviluppati.

La maggior parte delle droghe vegetali antidiarroiche è caratterizzata da un alto contenuto di tannini o pectine.

 

Droghe a tannini

Una delle più importanti azioni dei tannini è il loro effetto protettivo nei confronti della mucosa che riveste il tubo digerente. Producono uno strato protettivo temporaneo di proteine coagulate sulla mucosa, desensibilizzando le terminazioni nervose sensoriali e riducendo gli stimoli peristalsici. I tannini possono anche avere attività antibatterica contro i patogeni enterici, proprietà questa interessante per il trattamento della diarrea infettiva e la diarrea del viaggiatore. I tannini condensati inoltre possono legare alcune tossine ed inattivarne l’attività secretagoga.

La scarsa biodisponibilità dei tannini limita i loro effetti sistemici, ma alte dosi causano comunque un effetto irritante: per queste ragioni vanno evitate se il tratto gastrointestinale è infiammato o ulcerato.

L’assunzione cronica di droghe contenenti tannini è tuttavia sconsigliata, in quanto possono inibire l’attività degli enzimi digestivi, complessare e chelare gli ioni metallici inibendone l’assorbimento, reagire con la vitamina B1 diminuendone l’assorbimento.

Le principali piante medicinali contenenti tannini sono la tormentilla, l’argentina, l’agrimonio, la corteccia di quercia, le foglie di mora selvatica, l’alchemilla ed il .

 

Piante medicinali contenenti pectine

Con il termine pectine si intendono i polisaccaridi resistenti alle amilasi che si trovano nelle pareti cellulari e nel contenuto intracellulare dei tessuti di origine vegetale. La loro struttura di base è formata da molecole di acido galatturonico, unite da legami α(1-4). Le pectine sono abbondanti nelle banane verdi, nelle carote, nelle carrube, nei residui delle mele e negli scarti delle barbabietole da zucchero, nonché nei prodotti di scarto di arance e limoni. Le pectine accompagnano spesso la cellulosa contribuendo di molto all’integrità strutturale della cellula vegetale e quindi della pianta in generale. Quando raggiungono il colon, le pectine vengono degradate dai batteri colici in acidi grassi a catena corta. Nel colon questi acidi grassi promuovono l’assorbimento di elettroliti ed acqua, rappresentano una fonte addizionale di energia, aumentano la sintesi proteica e migliorano l’utilizzo di ossigeno da parte della mucosa del colon ed esplicano una funzione inibitoria sulla motilità del colon.

Tra i rimedi casalinghi antidiarroici si annoverano il consumo di 1-1,5 kg di mele durante l’arco della giornata, banane (3-4 frutti in un giorno) ed il passato di carote (300-400 g).

 

Piante medicinali ad attività antidiarroica

Nome della droga Parte utilizzata Principi attivi Dose giornaliera
Acacia Corteccia Tannini 6 – 10 g
Agrimonio Pianta fiorita Tannini, flavonoidi 3 g
Alchemilla Parti aeree Tannini, flavonoidi 5 – 10g
Altea Radici Mucillagini, pectine, amido 6 g
Amamelide Corteccia, radici, foglie Catechine, tannini, olio essenziale, flavonoidi Tisana preparata con 2 – 3 g di droga in 150 ml di acqua (2 – 3 volte al giorno)
Argentina Foglie, fiori Tannini, flavonoidi 4 – 6 g
Banana (verde) Frutto immaturo Pectine 1 – 2 frutti al giorno crudi
Carota Radici Pectine, carotenoidi 1 – 2 frutti crudi al giorno
Carruba Frutto Mucillagini, proteine, flavonoidi 10 – 20 g al giorno
Mela Falso frutto Pectine, tannini, derivati dell’acido caffeico 1 – 1,5 kg di frutti al giorno
Mirtillo Frutto Tannini, flavonoidi 20 – 50 g al giorno
Mora selvatica Foglie Tannini, flavonoidi 4 – 5 g al giorno
Psillio Semi Mucillagine, olio fisso, iridoidi, proteine 12 – 40 g al giorno
Quercia Corteccia Tannini, cumarine 3 g
Tè verde e nero Foglie Alcaloidi, tannini, olio essenziale 8 g
Tormentilla Parti aeree Tannini, flavonoidi 4 – 6 g

 

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