Vitamina D

Indice

Forme attive

La vitamina D o calciferolo è una vitamina liposolubile.

Forme biologicamente attive, precursori e fonti della vitamina D: colecalciferolo o vitamina D3, ergocalciferolo o vitamina D2.

Dose giornaliera di assunzione

Dose giornaliera raccomandata di vitamina D negli adulti: 0,005 mg.

Indicazioni

La vitamina D:

Effetti fisiologici

Il nome di vitamina D, o calciferolo, è stato dato ad una famiglia di composti con attività antirachitica.

La vitamina D2, o ergocalciferolo, è stata isolata dalla segale cornuta ed è presente in molti alimenti di origine vegetale. La vitamina D3, o colecalciferolo, è stata isolata invece dall’olio di pesce. Entrambe queste vitamine sono forme inattive, è pertanto necessaria un’attivazione che avviene nel fegato e nei reni. La D3 risulterà circa 80-100 volte più attiva della D2.

Lo sapevi che anche la Vitamina K è coinvolta nella regolazione del metabolismo osseo?

L’uomo è in grado di sintetizzare la vitamina D3 a partire da un precursore, con funzione di provitamina: il deidrocolesterolo un composto molecolare derivato dal colesterolo situato nella pelle. In questo modo il deidrocolesterolo assorbe i raggi ultravioletti del sole che ne provocano la trasformazione a colecalciferolo. Un’adeguata esposizione al sole riduce quindi il fabbisogno di vitamina D.

Sono stati individuati circa una trentina di metaboliti della vitamina D, la maggior parte di essi è costituita da prodotti di degradazione della forma biologicamente attiva della vitamina D: l’1,25-diidrossicalciferolo (1,25-(OH)2D).

L’1,25-(OH)2D svolge un ruolo essenziale nella regolazione del metabolismo fosfo-calcico, ma è anche implicata in altri fenomeni fisiologici:

  1. favorisce l’assorbimento del calcio a livello intestinale;
  2. favorisce il riassorbimento del calcio e del fosforo nel tubulo contorto prossimale;
  3. favorisce la deposizione del calcio a livello del tessuto osseo.

Inoltre l’1,25-(OH)2D esercita un effetto sulla crescita e sulla differenziazione cellulare sulla pelle, induce la formazione di macrofagi partendo da precursori mieloidi, inibisce la sintesi di immunoglobuline e stimola l’aggregazione piastrinica.

Sintomi da carenza di vitamina D

La carenza di vitamina D provoca nel bambino una malattia chiamata rachitismo, mentre nell’adulto causa l’osteomalacia carenziale. Le manifestazioni cliniche sono essenzialmente ossee, tuttavia queste due affezioni sono sensibilmente differenti poiché l’una si manifesta sull’osso in crescita, l’altra sull’osso formato.

Carenze di vitamina D nell’adulto sono associate ad una maggior incidenza di fratture ossee.

Fonti alimentari di vitamina D

Gli alimenti più ricchi di vitamina D sono il fegato, gli oli di pesce, alcuni pesci marini (aringa, salmone, sardina); quantità minori sono presenti nelle uova, nel burro e nel latte.

La quasi totalità di vitamina D viene sintetizzata a livello cutaneo; è quindi raccomandabile una adeguata esposizione al sole, soprattutto per gli anziani.

In condizioni normali l’esposizione alla luce solare è sufficiente per soddisfare i bisogni di calciferolo dell’organismo.

Intossicazione e controindicazioni vitamina D

L’intossicazione con vitamina D può provocare effetti secondari gravi e si manifesta in seguito a somministrazione eccessiva di vitamina D o dei suoi metaboliti. Non esiste sovradosaggio da esposizione solare eccessiva, in quanto la sintesi endogena è regolata in funzione del fabbisogno, o da alimentazione troppo ricca, in quanto il contenuto degli alimenti non lo consente.

Quadro clinico: si osservano segni generali, digestivi, osteoarticolari, biochimici e renali come cefalea, dimagrimento, nausea, vomito, debolezza muscolare, poliuria, disidratazione, ipercalcemia, diminuzione della fosfatasi alcalina.

Se l’intossicazione procede, i sali di calcio si depositano nei tessuti, principalmente a livello del rene (litiasi, nefrocalcinosi) ma anche nei vasi sanguigni, nel cuore e nei polmoni.

Un’intossicazione acuta grave può avere esito letale.

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