Curcuma longa, digestione e funzionalità epatica

Indice

Generalità

La curcuma è data dal rizoma della pianta Curcuma longa, Famiglia delle Zingiberaceae.

Curcuma, dal sanscrito Kum-Kuma o dall’indiano Kur-Kum; longa, per la forma dei rizomi.

 

Descrizione della pianta

Curcuma longa è una pianta erbacea alta circa 1 metro, originaria di India, Pakistan e Malesia. Il rizoma è verticale dal quale partono numerose piccole radici. Superiormente presenta una decina di foglie lunghe fino ad un metro, picciolate e contornano un’infiorescenza a forma di spiga formata da piccoli fiori gialli e bianchi.

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Parti usate

La droga è costituita dal rizoma della pianta, privato dalle radici secondarie e raccolto quando le parti aeree si seccano.

 

Principali componenti attivi

I principali costituenti dotati di proprietà benefiche sono:

  • Curcuminoidi: sostanze di colore giallo, correlate al fenilpropano, quali curcumina, dimetossicurcumina e bisdemetossicurcumina;
  • Olio essenziale: costituito da monoterpeni (curcumene), sequiterpeni (bisabolani) e germacrani;
  • Amido.

 

Proprietà fitoterapiche

La curcuma viene largamente impiegata in cucina come colorante naturale (è uno dei principali costituenti del curry).

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Preparati erboristici o integratori alimentari a base di curcuma, titolati in curcumina, sono indicati in erboristeria per il benessere della funzione epatica e digestiva, nonché per le funzioni antiossidanti e per la funzionalità articolare.

A livello epatico la curcuma svolge una funzione coleretica e colagoga, ovvero stimola la produzione ed il rilascio di bile dal fegato, migliorando la funzione digestiva. Questi effetti sono stati attribuiti ai componenti dell’olio essenziale ed alla curcumina. Le proprietà stimolanti la muscolatura biliare e le proprietà carminative ed antispastiche a livello intestinale della curcuma e delle curcumina sono ben documentate. Tuttavia, poiché la curcumina e gli altri curcuminoidi non vengono sufficientemente assorbiti in seguito a somministrazione orale, è probabile che sia l’olio essenziale il principale responsabile dell’attività coleretica e colagoga della curcuma.

La curcuma è quindi indicata per il trattamento della dispepsia, ovvero disturbi della digestione, e contro il meteorismo, in quanto dotata di proprietà antispastiche e carminative.

La curcuma è dotata inoltre di notevoli proprietà antiossidanti, in quanto si è dimostrata in grado di antagonizzare l’effetto dei mediatori dell’infiammazione; può essere utilizzata in caso di artrite reumatoide per migliorare la funzionalità articolare, una malattia autoimmune a carico delle articolazioni, a base infiammatoria. Sono 4 i meccanismi proposti, attraverso i quali la curcuma esplica le funzioni antiossidanti:

  1. Aumento della produzione di steroidi endogeni per un’azione diretta alla corteccia del surrene;
  2. Inibizione del metabolismo epatico del cortisone, con conseguente aumento degli steroidi circolanti;
  3. Inibizione dell’attivazione del fattore di trascrizione proinfiammatorio NF-κB;
  4. Inibizione della produzione di interleuchine e TNFα.

Si è dimostrato scientificamente che il trattamento con 2 grammi di curcuma, titolata in curcumina (90-95%), per una settimana genera maggiori benefici alla digestione se si confronta con placebo.

È sconsigliata la somministrazione tramite tisana poiché sia i curcuminoidi che l’olio essenziale sono poco solubili in acqua.

 

Controindicazioni ed effetti collaterali

Non sono segnalati effetti collaterali; tuttavia le uniche controindicazioni sono l’utilizzo in gravidanza ed in caso di ostruzione delle vie biliari.

 

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