Indice
Generalità
La droga è costituita dalle infiorescenze femminili di Cannabis sativa L., var. indica (Fam. Cannabidaceae).
Descrizione della pianta
La Cannabis sativa è una pianta erbacea annua che può raggiungere anche i 2 m di altezza. La pianta presenta un caule eretto, semplice o ramificato, irto di peli; foglie peziolate, ruvide, le inferiori opposte, palmate (con lobi lanceolati e seghettati), le superiori alterne; fiori ascellari, penduli i maschili, eretti e più piccoli i femminili. Il frutto è un achenio. Innumerevoli ghiandole diffuse in tutta la pianta secernono una resina che si presenta sotto forma di masse brune dall’odore caratteristico.
Parti usate
L’utilizzo della cannabis a scopo ricreativo è illegale nella maggior parte dei paesi del mondo.
Le infiorescenze si raccolgono poco prima della fioritura (in aprile) e soprattutto con queste si preparano le principali varietà della droga.
Varietà
Nome della preparazione | Luogo di provenienza | Parti della pianta utilizzate |
Hashish | Libano, Nepal, Europa | Infiorescenze (soprattutto femminili) e foglie |
Ganja | India | Infiorescenze e steli privati delle foglie |
Kief o Kif | Nord Africa | Infiorescenze e steli privati delle foglie |
Kabak | Turchia | Infiorescenze e steli privati delle foglie |
Marijuana | Sud America | Infiorescenze, foglie e steli |
Liamba | Brasile | Infiorescenze e steli privati delle foglie |
Charas | India, Asia centrale | Infiorescenze femminili |
Principali componenti attivi
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I principi attivi della droga sono costituiti dai cannabinoidi, ovvero delle sostanze di natura lipofila con elevata azione psicotomimetica; il principio attivo più rappresentativo è il tetraidrocannabinolo (THC), che, nell’organismo, viene convertito nel potente composto 11-idrossi-TCH, il quale contribuisce all’effetto farmacologico. Altri cannabinoidi degni di nota sono il cannabidiolo ed il cannabigerolo. La presenza di queste sostanze varia notevolmente, a seconda del clima, del terreno e del tempo di raccolta.
Proprietà fitoterapiche ed effetti sul corpo
L’effetto della cannabis assunta attraverso il fumo richiede circa un’ora per potersi manifestare. Gli effetti farmacologici durano circa 2 o 3 ore: essendo un composto lipofilo, ovvero solubile nei grassi e negli oli, il THC ed i suoi metaboliti si accumulano nei tessuti grassi dell’organismo (tessuto adiposo), e da questi siti di deposito il THC viene rilasciato nel sangue in maniera graduale per diversi giorni. Questo lento rilascio spiega probabilmente la limitata comparsa di sintomi di astinenza in seguito ad acuta sottrazione di sostanza. Talora si manifestino, i sintomi dell’astinenza da cannabinoidi sono molto simili a quelli da alcol ed oppiacei, e provocano nausea, agitazione, irritabilità, confusione, tachicardia ed aumento della sudorazione; tuttavia si tratta di fenomeni relativamente deboli e non generano comportamenti compulsivi.
Effetti centrali
Il THC, assunto tramite l’inalazione dei fumi ottenuti dalla combustione della cannabis, agisce prevalentemente a livello del sistema nervoso centrale, svolgendo funzioni psicotomimetiche e depressive; esso può causare:
- Diminuzione della memoria a breve termine e dell’apprendimento;
- Diminuzione della coordinazione motoria e della capacità di guidare veicoli: gli utilizzatori di cannabis sono meno soggetti ad incidenti stradali rispetto agli utilizzatori di sostanze alcoliche, poiché la mancanza di percezione del pericolo ed avventatezza provocate dall’abuso di alcol sono spesso causa di incidenti stradali. Tuttavia le capacità di guida dei veicoli risultano ugualmente compromesse;
- Catalessi: mantenimento di posture di corpo e arti non naturali;
- Ipotermia, ovvero abbassamento della temperatura corporea;
- Analgesia: azione antidolorifica;
- Azione antiemetica: riduzione di nausea e vomito, effetto farmacologico marcato e potenzialmente utile per contrastare la nausea provocata dai farmaci chemioterapici;
- Aumento dell’appetito;
- Sensazione di benessere e rilassamento, simile agli effetti dati dall’alcol, ma senza avventatezza ed aggressività;
- Sensazione di mancanza di consapevolezza, con suoni e visioni che sembrano più intensi e fantastici. Tali effetti sono molto simili, ma meno intensi, a quelli prodotti dalla droga psicotomimetica acido lisergico dietilamide (LSD). Il tempo trascorre più lentamente, e le sensazioni di allerta e le delusioni paranoiche, che sono frequenti con l’LSD, si verificano raramente con la cannabis. Esistono tuttavia evidenze che l’uso cronico della cannabis sia maggiormente associato allo sviluppo di malattie psichiatriche come schizofrenia e disturbi bipolari.
Effetti periferici
- Tachicardia;
- Vasodilatazione, particolarmente marcata sui vasi di sclera e congiuntiva, producendo il classico arrossamento degli occhi dei fumatori di cannabis;
- Riduzione della pressione intraoculare;
- Broncodilatazione.
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