Indice
Generalità
La droga è ottenuta dalla pianta Matricaria recutita L. o Chamomilla recutita L. Rauschert (Fam. Asteraceae).
Pianta conosciuta fin dall’antichità e sfruttata a scopo medico dai tempi di Dioscoride e Plinio.
La camomilla comune cresce spontanea nei luoghi erbosi, dalla pianura alla collina, in Europa centro-meridionale e Asia Minore. Si coltiva in Europa, America del nord e Australia.
Descrizione della pianta
Pianta erbacea annua eretta, alta 30-50 cm, con caule glabro, scanalato, ramificato, con foglie isolate, brevemente picciolate, bi e tri-pennatosette in lacinie sottilissime. Le infiorescenze presentano capolini di 10-17 mm di diametro, formati da un ricettacolo cavo con numerosi fiori ermafroditi tubulari gialli circondati da 12-20 fiori femminili ligulati bianchi. I frutti sono rappresentati da piccoli acheni (1 mm), gialli o bruni, senza pappo, contenenti un seme.
Parti usate
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La droga è costituita dalle sommità fiorite (capolini) della pianta. Le infiorescenze ben sviluppate vengono raccolte in maggio-luglio, disposte su telai in strati sottili ed essiccate in luogo ombroso e ben aerato o in essiccatoi. In commercio i capolini possono essere accompagnati da peduncoli, frammenti di foglie e di cauli. Va conservata in recipienti ben chiusi, al riparo dalla luce e dall’aria.
L’odore è caratteristico, fortemente aromatico; il sapore è amarognolo.
Principali componenti attivi
I principali costituenti della droga sono contenuti nell’olio essenziale, presente nella droga in concentrazioni comprese tra lo 0,25 e 1% e sono:
- Bisabololo, con i suoi ossidi e azuleni come matricina e camazulene;
- Flavonoidi: apigenina-7-glucoside;
- Luteolina;
- Quercitrina;
- Cumarine.
Proprietà fitoterapiche
La camomilla è largamente impiegata in erboristeria, grazie alle numerose proprietà benefiche ascrivibili alla droga. Gli effetti antinfiammatori della camomilla e dei suoi principi attivi sono ben documentati; questi composti sono stati valutati in vari modelli sperimentali di infiammazione (eritema da raggi UV, edema, artrite, granuloma ecc…) e l’efficacia è stata dimostrata sia in seguito a somministrazione orale che dopo applicazione topica. L’effetto antinfiammatorio è dovuto all’inibizione della formazione dei mediatori dell’infiammazione, in particolare prostaglandine e leucotrieni, nonché alle proprietà antiossidanti di tali composti.
Le preparazioni di camomilla sono quindi impiegate per trattare l’infiammazione della pelle (sia di origine batterica che non), ferite di lieve entità e le infiammazioni del cavo orale (afte, glossiti…). La camomilla può anche essere utilizzata in caso di irritazione degli occhi.
La camomilla è inoltre indicata per il benessere della funzione digestiva e per regolare la motilità gastrointestinale e per l’eliminazione dei gas. Può svolgere un’azione emolliente e lenitiva a livello del sistema digerente: da citare l’effetto protettivo esercitato dal bisabololo nei confronti dell’ulcera gastrica, oltre a proprietà antibatteriche e fungicide.
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La camomilla è utile per trattare i disturbi del sonno, in quanto induce rilassamento e benessere mentale.
L’attività antinfiammatoria viene ascritta ai principi attivi camazulene e bisabololo, mentre l’attività spasmolitica si ritiene legata alla componente idrofila, costituita dai principi attivi apigenina ed ai flavonoidi.
Per uso esterno, sono consigliati i seguenti dosaggi: soluzione al 3-10% per risciacqui, 5 g/l come additivo per bagno e preparazioni semisolide (unguenti e creme) contenenti il 3-10% di droga.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Sono stati segnalati rari casi di allergia: l’uso è sconsigliato nei soggetti con ipersensibilità individuale alle Asteraceae.
Le cumarine presenti all’interno della droga possono causare fotodermatiti.