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Generalità
È data dai fiori di Arnica montana L. (Fam. Asteraceae/ Compositeae), una pianta erbacea perenne, diffusa in tutta Europa, in Russia meridionale e nel Nord America.
Cresce in altura sui prati e sui pascoli.
Descrizione della pianta
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La pianta di Arnica montana L. è chiamata anche margherita di montagna, ed il nome arnica deriva dal latino ptàrmica, cioè provoca lo starnuto.
La pianta presenta uno stelo semplice, alto circa 60 cm e 1-3 paia di foglie, semplici, opposte quelle caulinari.
Le infiorescenze a capolino, tipo quelle di una margherita, misurano circa 6 cm di diametro; i fiori, radicali, hanno un tipico colore giallo scuro: i fiori femminili sono ligulati mentre quelli ermafroditi sono tubulosi. I frutti sono degli acheni muniti di pappo semplice.
Parti usate
I fiori raccolti in giugno o luglio ed essiccati rappresentano la droga. L’odore è aromatico, il sapore lievemente amaro.
Principali componenti attivi
- Terpenoidi: lattoni sesquiterpenici di tipo pseudoguaianolide come elenalina, 11,13-diidroelenalina e loro esteri con acidi carbossilici (acetico, isobutirrico, metacrilico, tiglico). Questi composti, secondo la Farmacopea Ufficiale, non devono essere inferiori allo 0,4% ed espressi come elenalina tiglato.
- Flavonoidi: agliconi e come glicosidi (isoquercitrina, astragalina).
- Oli volatili: normalmente presente per lo 0,3%, contiene timolo e derivati, fellandrene, mircene, umulene, cadinene.
- Derivati dell’acido caffeico (acido clorogenico, cinarina, acido caffeoilchinico).
- Alcaloidi (tussilagina, isotussilagina).
- Amine (betaina, colina).
- Mucillagine.
- Polisaccaridi (inulina).
- Sostanze amare (arnicina).
Proprietà fitoterapiche
L’arnica possiede attività antinfiammatoria ed antimicrobica. L’azione antinfiammatoria è stata attribuita all’inibizione dell’attività lisosomiale dei neutrofili, esercitata dai suoi principi attivi, in particolare dai lattoni sesquiterpenici ed elenalina contenuti nei fiori. Ad alte concentrazioni può inibire la ciclossigenasi, con meccanismo simile a quello dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
L’elenalina inoltre è dotata di proprietà antisettiche ed antimicrobiche.
L’arnica viene utilizzata da secoli in Europa ed America per ridurre l’infiammazione ed il dolore nei casi di distorsioni, contusioni, traumi muscolari (stiramento muscolare) e dolori articolari.
La Commissione E tedesca raccomanda i preparati a base di arnica per uso esterno per il trattamento di condizioni post-operatorie e post-traumatiche, quali ematomi, stiramenti, lividi, edemi correlati a fratture e disturbi reumatici. Altre indicazioni sono infiammazioni orofaringee, foruncolosi, punture di insetto e flebiti superficiali.
Infine altre proprietà ascrivibili all’arnica sono: antinevralgiche, revulsive (richiama sangue negli strati più superficiali della pelle) ed immunostimolanti.
L’arnica si utilizza in pomata (unguento o gel) al 5-25% oppure in tintura o un estratto fluido (1:5-1:10) da applicare con impacchi.
Pomate ed impacchi vanno applicati sulla pelle integra e non lesa.
Controindicazioni ed effetti collaterali
È velenosa se ingerita. A forti dosi orali può provocare paralisi e tachicardia.
Non utilizzare in gravidanza o allattamento.
Sono state segnalate allergie e dermatiti da contatto in seguito ad utilizzo prolungato per via topica di unguenti a base di arnica.
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